domenica 9 novembre 2014

Giustiza e Ingiustizia. Breve storia di 4 ragazzi.


Basta partire da un numero per capire che qualcosa non va. Dal 2000 a oggi sono stati 2.356 i morti accertati nelle carceri (839 suicidi). Il calcolo è immediato: un decesso ogni due giorni. Morte naturale, arresto cardio-circolatorio, suicidio. Queste le cause più comuni. Almeno sulla carta. Perché accanto ci sono casi di pestaggio, malasanità, cure non ricevute, istigazioni al suicidio. O, semplicemente, silenzi ed omertà.
 
Oggi ne ricordiamo 4, ma non perché siano i più importanti, forse perché i loro casi sono tra i più conosciuti e più noti. Non per questo scordiamo di certo anche gli altri, siamo certi che  mettendo in chiaro questi noti fatti  possa servire anche a chi ha meno visibilità di poter avere giustizia nella quale crediamo sempre più fermamente.
 
 
 
 
 
 
Ferrara, via dell’Ippodromo. All’alba del 25 settembre 2005 muore a seguito di un controllo di polizia Federico Aldrovandi, 18 anni. Dopo due anni di coperture e reticenze, durante i quali le versioni ufficiali sposavano la tesi della morte per overdose e dell’innocenza dei tutori dell’ordine, il 20 ottobre 2007 è iniziato il processo a quattro agenti, a novembre 2008 il “colpo di scena”, agli atti del processo una foto che mostrerebbe inequivocabilmente come causa di morte sia un ematoma cardiaco causato da una pressione sul torace, escludendo ogni altra ipotesi. Come se non bastasse il 27 marzo 2013 il COISP "passeggia" sotto gli uffici dove lavora la madre di Aldro, i siti del COISP vengono chiusi.  3 luglio 2014: blocco del quinto e confisca dei beni dei poliziotti condannati
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Carlo Giuliani   ( video ) 23 anni, a Genova il 20 luglio 2001 muore sotto i colpi di una pistola dei carabinieri, ancora non sappiamo perché qualcuno ha potuto sparare contro questo ragazzo che brandiva un estintore lontano dal defender dei Carabinieri. La colpa ricade su un' altro ragazzo, tale Placanica ma ancora pare che questa non sia la verità. Dopo una prima indagine Placanica viene prosciolto per legittima difesa, ma la Corte Europea obbliga lo Stato Italiano a risarcire la famiglia Giuliani per le inadempienze organizzative atte a scongiurare questo tipo di situazioni.
 
 
 
 
 
 
 
Giuseppe Uva,  Un ragazzo che chiama il 118 per chiedere un'ambulanza mentre sente le urla del suo amico nella stanza accanto, all'interno della caserma dei carabinieri di Varese. "Lo stanno massacrando" dice. Una "anomala presenza di carabinieri e poliziotti in quella caserma di via Saffi, dove per tre ore il fermato subisce violenze sistematiche e ininterrotte". Gli indumenti sporchi di sangue, le ecchimosi sul volto e su altre parti del corpo. Il ricovero in ospedale alle 5 del mattino con la "somministrazione di medicinali incompatibili con lo stato di ubriachezza dell'uomo".
 

 
 
 
Stefano Cucchi,  deceduto il 22 ottobre 2009 nel carcere di Regina Coeli, durante un fermo e sotto custodia cautelare, Stefano viene "riconsegnato" alla sua famiglia in uno stato larvale e pieno di tumefazioni ed ecchimosi. Dopo una prima sentenza il Procuratore della Repubblica, Giuseppe Pignatone, riapre il processo dopo l' esposto di Ilaria, sorella di Stefano contro il Perito Paolo Albarello accusandolo di aver detto il falso.
 
Alle sciocche scuse/accuse si aggiungono poi le affermazioni quasi deliranti e gratuite di Giovanardi il quale dice :  "Era in carcere perché era uno spacciatore abituale. La verità verrà fuori, e si capirà che è morto soprattutto perché era di 42 chili". Così il sottosegretario alla Presidenza alla trasmissione "24 Mattino" su Radio 24.                                        
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 



 

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